lunedì 21 novembre 2011
Didattica / Gattatico, Winter School Cervi 1. edizione
mercoledì 26 ottobre 2011
Iniziative Sardegna / Villaverde, genealogie delle famiglie
Fortemente voluta dal Comune e realizzata dalla NUR, venerdì 28 ottobre alle 17.30 nella sala del Consiglio Comunale, sarà presenta la ricostruzione genealogica delle famiglie di Villaverde. Ideale viatico al denso programma della giornata la performance della giovane artista locale Raffaella Carcangiu chiamata a realizzare la sua opera in diretta dalle 15 alle 19 alla Lavagna artisti. Le genealogie, che saranno esposte in un articolato e accessibile percorso, ricostruiscono dal 1866 al 1940 l’evoluzione della popolazione di Villaverde, con importanti informazioni integrative come, ad esempio, i mestieri e le professioni. Ma saranno soprattutto i legami parentali, che riaffermano gli vincoli di solidarietà e interesse, a rappresentare il vero cuore di questo lavoro. A corroborare l’evento, dopo il saluto delle autorità, gli interventi di due prestigiosi docenti dell’Università di Cagliari: Giuseppe Puggioni, un’autentica autorità della demografia storica, e Stefano Pira, profondo e sperimentato conoscitore del nostro territorio. Giuseppe Puggioni, sulla scorta della sua ultima faticaPaesi e città nella Sardegna dell’800: tutti i numeri secondo Vittorio Angius, che sarà presentato nell’occasione, proporrà la relazione Economia e demografia in Parte Usellus, Montis, Marmilla e Valenza nell’800, mentre Stefano Pira con Il valore dell’indagine di Vittorio Angius per la storia della Sardegna, avvia una ponderata riflessione sull’imponente opera dell’Angius. L’ultimo intervento sarà quello di Luigi Manias che illustrerà metodi, specificità e curiosità del lavoro di ricostruzione genealogico realizzato, per poi invitare il pubblico a prenderne visione.
Per informazioni Comune(0783939000) Nur s.n.c. (3477289905) nurbgi@libero.it;bibliovillaverde@tiscali.it
martedì 25 ottobre 2011
Iniziative Italia / Pesaro, la guerra di Libia
Nello spirito costruttivo del 150° dell’Unità nazionale, il convegno si propone di fare il punto su un importante snodo delle successive vicende nazionali. Il conflitto italo-turco del 1911 viene infatti deciso dal IV ministero Giolitti mentre il parlamento è in ferie, peraltro in coerenza con l’art. 5 dello Statuto che affida al re, e quindi al regio governo, amplissime prerogative in politica estera (“Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il capo supremo dello Stato; comanda le forze di terra e di mare; dichiara la guerra, fa i trattati di pace, di alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l’interesse e la sicurezza dello Stato il permettano…”).
La guerra viene inoltre sostenuta da un vasto schieramento trasversale – dai nazionalisti al "Corriere della Sera", dalla stampa e dalle banche cattoliche ai sindacalisti rivoluzionari – ed è celebrata da personalità assai diverse (come Giovanni Pascoli e Gabriele D’Annunzio), ma poi rappresenta, di fatto, uno dei motivi di crisi dell'intero sistema giolittiano.
PROGRAMMA
ore 10,00
presiede Riccardo Paolo Uguccioni, presidente della Società pesarese di studi storici
Giolitti e la guerra libica
GILBERTO PICCININI, Università di Urbino "Carlo Bo"
Echi del conflitto sulla stampa italiana ed europea
COSTANTINO DI SANTE, Istituto Storia Marche - Ancona
Teresa Labriola, le donne italiane e il conflitto libico
FIORENZA TARICONE, Università di Cassino
Da outsider a protagonisti: Mussolini e Nenni di fronte all’impresa libica
MARCO SEVERINI, Università di Macerata
ore 15,30
presiede Marco Severini, presidente della Associazione di Storia Contemporanea
I cattolici, il trust grosoliano e la penetrazione in Libia
PAOLO GIOVANNINI, Università di Camerino
Un’opposizione divisa: il Pri e la guerra tripolina
LIDIA PUPILLI, Università LUISS-Roma
Politica coloniale e amministrazione in Tripolitania (1912-1915)
SIMONA BERHE, Università di Messina
La dialettica politica. Pesaro e le voci della periferia
ELEONORA MARSILI, Associazione di Storia contemporanea – Macerata
Società pesarese di studi storici
lungofoglia Caboto, 8/5
61121 Pesaro PU
www.spess.it
sabato 22 ottobre 2011
Iniziative Italia / Monticiano: antica siderurgia tra Farma e Merse
giovedì 20 ottobre 2011
Iniziative INSMLI / Torino nuove funzioni del sistema Archos (Metarchivi / Biografie)
Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea
“Giorgio Agosti”
Venerdì 21 ottobre 2011, ore 15
Sala conferenze dell’Istituto, via del Carmine 13 (3° piano) – Torino
Presentazione delle nuove funzioni del sistema “Archos (Metachivi / Biografie)”:
esportazione dati e multiconservazione
Carlo Pischedda (Istoreto) presenterà:
- l’esportazione dei dati in formato XML
- la gestione delle schede catalografiche relative ad archivi posseduti da altri enti conservatori
Ne discuteranno:
Micaela Procaccia, Soprintendente agli Archivi per il Piemonte e la Valle d’Aosta
Dimitri Brunetti, Settore Biblioteche, Archivi e Istituti Culturali della Regione Piemonte
Maurizio Vivarelli, Università di Torino
La realizzazione del sistema “Archos (Metarchivi / Biografie)”, ideato da Carlo Pischedda, ha permesso all’Istituto di mettere a disposizione di una comunità sempre più vasta di utenti gli inventari del proprio patrimonio archivistico, cartaceo, fotografico, sonoro, video, attraverso un’unica interfaccia web e l’accesso alla visualizzazione di certe tipologie di documenti audio, filmici o iconografici. Limitatamente ad alcuni livelli il sistema fornisce l’opportunità di interventi di informazione, discussione e integrazione, utilizzando le possibilità del web 2.0.
“Archos (Metachivi / Biografie)” è realizzato e incrementato con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
mercoledì 19 ottobre 2011
Iniziative INSMLI / Reggio Emilia, la Repubblica del dolore
Presentazione del volume
La Repubblica del dolore. Le memorie di un’Italia divisa
Feltrinelli 2011
Sarà presente l’autore Giovanni De Luna
L'autore discuterà con Guri Schwarz (Università di Pisa), autore di «Tu mi devi seppellir. Riti funebri e culto nazionale alle origini della Repubblica» (Utet 2010).
La memoria pubblica è un "patto" in cui ci si accorda su cosa trattenere e cosa lasciar cadere degli eventi del nostro passato. Su questi eventi si costruisce l'albero genealogico di una nazione. Sono i pilastri su cui fondare i programmi di studio per le scuole, i luoghi di memoria, i criteri espositivi dei musei, i calendari delle festività civili, le priorità da proporre nella grande arena dell'uso pubblico della storia, le scelte sulla base delle quali si orientano tutti i sentimenti del passato che attraversano la nostra esistenza collettiva. I fondamenti di quel "patto" cambiano a seconda delle varie "fasi" che scandiscono il processo storico di una nazione. Vent'anni fa, la classe politica uscita dal crollo della Prima Repubblica venne chiamata a una complessiva opera di "rifondazione". Si trattava di rinnovare un intero apparato simbolico. Vent'anni dopo prendiamo atto di un vero fallimento. A tenere insieme il patto fondativo della nostra memoria sono oggi infatti il dolore e il lutto che scaturiscono dal ricordo delle "vittime". Della mafia, del terrorismo, della Shoah, delle foibe, delle catastrofi naturali, del dovere, vittime, sempre e solo vittime. Il loro dolore, per potersi vedere riconosciuto, deve sopravanzare quello delle altre. Per emozionare, commuovere, suscitare consenso, le sofferenze vanno gridate. Quasi che le emozioni siano merci e che sia il mercato a imporre le sue regole, nel controllarne la domanda e l'offerta.
lunedì 17 ottobre 2011
Iniziative INSMLI / Aosta, Valle d'Aosta laica e liberale
Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta
Edizioni End
Presentazione del volume
La Valle d’Aosta laica e liberale
Antagonismo politico e anticlericalismo nell’età della Restaurazione 1814-1848
di Andrea DÉSANDRÉ
Aosta, Salle de l’Hôtel des États, mercoledì 19 ottobre 2011, ore 18
Alla presenza dell’Autore, parleranno il senatore César Dujany, Presidente dell’Istituto e Leo Sandro Di Tommaso, storico.
La componente laica e anticlericale dell’800 e del primo ’900 valdostani, minoritaria senz’altro ma politicamente e culturalmente decisiva, ha sinora riscosso scarso interesse sul piano storiografico. L’universo clericale gode di una vasta letteratura in continua espansione, quello liberale e risorgimentale deve invece accontentarsi di qualche capitoletto sparso qua e là in saggi di storia del giornalismo, delle istituzioni o dei ceti dirigenti. Questo libro, costato un paio d’anni di ricerche, intende avviare una corsa ai ripari. Partendo dalla caduta di Napoleone, ripercorre le vicende del liberalismo nostrano fino allo sbocco rivoluzionario del 1848, e si propone di riportare alla luce tutto un mondo sommerso costretto alla clandestinità dagli apparati di dominio e repressione del risorto assolutismo sabaudo.
Andrea Désandré (Aosta, 1971) insegna Materie Letterarie negli istituti superiori della regione. Al tema delle élites dirigenti locali ha dedicato una parte rilevante della propria tesi di laurea, primo studio da cui sono nati Aosta dal 1773 al 1814: amministrazione ed élites tra riforme, rivoluzioni e controrivoluzioni, in T. Omezzoli (a cura di), Il Comune di Aosta. Figure, istituzioni, eventi in sei secoli di storia, Aosta 2004, e Le Municipalità nell’era francese, in E. E. Gerbore, J.-C. Perrin (a cura di),Le rôle des communautés dans l’histoire du pays d’Aoste, Quart 2006. Grazie ad un distacco, tuttora vigente, presso l’Istitutostorico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta ha potuto ampliare i propri orizzonti di ricercaintraprendendo indagini archivistiche molto impegnative e, nel 2008, è uscito con Notabili valdostani. Dal fascismo al fascismo: viaggio a ritroso e ritorno.
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