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martedì 16 febbraio 2010

Bandi di concorso / Cagliari, master sui prodotti audiovisivi multimediali

Università di Cagliari - Facoltà di Scienze della Formazione
in partnership con
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport

MASTER DI PRIMO LIVELLO
PER ESPERTO IN GESTIONE, CONSERVAZIONE, RESTAURO
DEI PRODOTTI AUDIOVISIVI MULTIMEDIALI

CAGLIARI, MARZO-SETTEMBRE 2010

SCADENZA DELLE ISCRIZIONI
1 MARZO 2010



Perché

Il Master si propone di formare operatori esperti nella conduzione di mediateche e archivi multimediali, moderni centri che negli ultimi anni sono nati e si sono affermati, pur con caratteristiche diverse, man mano che le nuove tecnologie intervenivano nella produzione dei beni culturali e quando si è arrivati a riconoscere un valore culturale ai prodotti audiovisivi e multimediali.

Oggi tali realtà assumono un’ulteriore prospettiva di sviluppo che deriva dalla consapevolezza, anche in relazione ai risvolti economici, del valore di quei prodotti tradizionalmente relegati ad ambiti marginali della cultura ufficiale o a contesti domestici quali i film di famiglia e il cosiddetto cinema amatoriale, utilizzati sempre più per la realizzazione di film (Found Footage), di prodotti televisivi e dell’Home Video.

Questa prospettiva fa ritenere che a fianco alle mediateche più grosse, come quelle degli organismi pubblici o gli archivi televisivi, ne nascano altre a livello decentrato con compiti di raccolta e valorizzazione di materiali audiovisivi legati al territorio

Per chi

Per poter accedere al Master bisogna avere la laurea (di primo livello o superiore, o conseguita con ordinamento precedente l’applicazione del D.M. 509/99) in una qualsiasi disciplina.

Per la partecipazione come uditori è sufficiente il diploma di istruzione superiore e lo svolgimento di attività nell’ambito di strutture operanti nel settore oggetto del Master.

I posti sono un minimo di 10 e un massimo di 25.
Qualora non si raggiunga il numero di 25 corsisti in possesso di laurea è ammessa la partecipazione di non più di 5 uditori.

Come

Per operare in questi moderni centri culturali sono necessarie competenze di ordine storico, metodologico, biblioteconomico, del restauro e della conservazione.
È inoltre necessario conoscere la storia dei media audiovisivi in rapporto al territorio in cui si deve operare e nelle dinamiche della storia mondiale di tali media, e bisogna poi avere padronanza delle regole catalografiche dei cosiddetti “Non-Books Materials”, di cui gli audiovisivi fanno parte.
Infine, trattandosi di ambiti di intervento che, in taluni casi, hanno a che fare con prodotti in copia unica o originale, è necessario avere le competenze per trattare questi materiali per renderli fruibili al pubblico ed eventualmente al mercato. Ovvero, trasferirli su supporto digitale, restaurarli ed editarli in versione consultabile.

Alla conclusione del Master i partecipanti saranno preparati per svolgere funzioni specializzate nella conservazione e nel restauro digitale di beni audiovisivi e multimediali, ma anche nella guida alla fruizione di tali beni nell’ambito della ricerca e della formazione, del tempo libero e della cultura diffusa, dell’industria cinematografico-televisiva e, più in generale, editoriale.

Discipline

• Organizzazione e gestione di archivi del film e mediateche
• Storia del cinema e della televisione in Sardegna
• Pratiche contemporanee dell’immagine multimediale
• Tecniche di descrizione, schedatura, catalogazione e archiviazione di opere audiovisive e multimediali
• Principi di conservazione e preservazione del film
• Teoria e tecnica del restauro
• Problemi di filologia del cinema e degli audiovisivi
• Elementi di restauro digitale
• Utilizzo di software per l’archiviazione, il restauro e l’edizione digitale dei materiali audiovisivi e multimediali
• Laboratorio di comunicazione e promozione degli audiovisivi
• Laboratorio di schedatura e catalogazione
• Laboratorio di analisi dell’immagine e del restauro audiovisivo e multimediale
• Laboratorio di restauro digitale dei prodotti audiovisivi e multimediali

Periodo di svolgimento
Marzo - Settembre 2010 (AA 2009-2010)

Durata e CFU
L’attività didattica è di 360 ore, a cui si aggiungono 80 ore di tirocinio in azienda

Tassa iscrizione
- Partecipanti: 1.500 euro
- Uditori: 1.250 euro

Gestione didattico-organizzativa
Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
CELCAM - Centro per l’Educazione ai Linguaggi del Cinema, degli Audiovisivi e della Multimedialità
Direttore del Master Antioco Floris

Informazioni
Per informazioni sulla didattica e sugli aspetti organizzativi, gli interessati possono fare riferimento al manager didattico Dott.ssa Valentina Favrin
Tel. 070 675.73.07
Mobile 388 89.66.392
(dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00)
oppure attraverso email
mastercinema.unica@gmail.com

Ulteriori informazioni e il bando integrale possono essere reperiti presso il sito web del Master www.celcam.it

Dal passato, il lavoro per il tuo futuro
“Il modo migliore di prevedere il futuro é inventarlo”
Alan Kay

mercoledì 9 dicembre 2009

Appello per l'accessibilità degli archivi, a 40 anni da Piazza Fontana

Aprire gli armadi non basta…

Manifesto per l'accessibilità e la trasparenza degli archivi nell'interesse dei cittadini


PREMESSA
Il 12 dicembre 2009 ricorre il 40° anniversario della strage di piazza Fontana.
Di questa storia, oggi non esiste ancora una narrazione consolidata e condivisa.
Così come non esiste per tantissime altre pagine dolorose della storia del nostro Paese.
L’Italia, purtroppo è stata segnata da fenomeni eversivi di diversa matrice. Di questo passato tragico, esistono memorie divise e in conflitto tra loro. La ricerca storica è un terreno essenziale su cui impostare un confronto civile superando antiche divisioni.
Per scrivere la storia, servono i documenti, ossia le “tracce” concrete dell’attività delle istituzioni, delle forze dell’ordine, dei servizi di sicurezza e di tutti i soggetti protagonisti della vita democratica
Questa ricostruzione passa necessariamente attraverso la buona gestione degli archivi.
In Italia dal 2007 il segreto di Stato è limitato a un massimo di trent’anni. Ma questo non ha risolto il problema: molti armadi in teoria sono aperti, ma non per questo sono accessibili.
L’accesso ai documenti necessari alle ricostruzioni storiche resta in moltissimi casi assai difficoltoso.
Spesso ci si scontra con un segreto di stato “strisciante”, anche se, formalmente, il segreto non c’è.
Esiste un nesso profondo tra la conoscenza della verità e la convivenza civile: costruire onestà intellettuale attraverso la memoria storica è essenziale per una Nazione se vuole avere cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.
La conoscenza non formale della storia recente della nostra Repubblica è uno degli elementi portanti del nostro diritto di cittadinanza.
Solo uno Stato che non teme la verità e il confronto sugli errori del proprio passato è uno Stato veramente democratico, in cui tutti possono riconoscersi pienamente.
Per queste ragioni, abbiamo individuato quattro aree di intervento sulle quali vogliamo richiamare l’attenzione per migliorare l’accessibilità e la trasparenza degli archivi.


LE 4 AREE DI INTERVENTO

1) NORMATIVA SUL SEGRETO DI STATO. Piena attuazione della Legge 3 agosto 2007, n. 124 "Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto di Stato” ed elaborazione dei decreti attuativi, affinché faciliti davvero e normalizzi l’accesso alla documentazione degli archivi storici degli apparati di sicurezza italiani. Il Freedom of Information Act statunitense ci pare un modello a cui è possibile ispirarsi;

2) COMMISSIONI PARLAMENTARI D’INCHIESTA. Piena accessibilità agli studiosi e ai cittadini della documentazione governativa e delle carte acquisite dalle Commissioni d’inchiesta parlamentari. In particolare, si richiede la tempestiva pubblicazione di tutti gli atti delle Commissioni parlamentari in attuazione delle relative delibere;

3) ATTI GIUDIZIARI DI RILEVANZA STORICO-SOCIALE. Attuazione di tutti quegli accorgimenti atti a garantire la conservazione dei procedimenti di particolare rilevanza storico–sociale e agevolarne la consultazione; ad esempio, si caldeggia un proseguimento e ampliamento dei progetti di digitalizzazione in corso;

4) ARCHIVI DI STATO. Assicurare che si applichi con regolarità e tempestività il versamento delle carte dagli archivi correnti agli archivi storici (art. 41 del codice dei Beni Culturali) e garantire agli archivi storici, che sono una colonna portante della nostra democrazia (ma spesso vengono trascurati come fossero una “Cenerentola” della cultura) risorse, personale e spazi fisici per tutelare al meglio quel patrimonio che può aiutarci a conoscere ed elaborare le pagine più difficili e tormentate della storia dell’Italia repubblicana.

Sono richieste concrete, che disegnano un percorso non breve, ma necessario, per onorare nel modo migliore, nella ricorrenza del 12 dicembre, le 18 vittime di piazza Fontana:


GIOVANNI ARNOLDI
GIULIO CHINA
EUGENIO CORSINI
PIETRO DENDENA
CARLO GAIANI
CALOGERO GALATIOTO
CARLO GARAVAGLIA
PAOLO GERLI
LUIGI MELONI
VITTORIO MOCCHI
GEROLAMO PAPETTI
MARIO PASI
CARLO PEREGO
GIUSEPPE PINELLI
ORESTE SANGALLI
ANGELO SCAGLIA
CARLO SILVA
ATTILIO VALLE’

Primi firmatari:

- Associazione “Piazza Fontana 12 Dicembre 69 -
- Centro Studi e iniziativa sulle stragi politiche degli anni 70”
- Licia, Claudia e Silvia Pinelli
- Associazione familiari dei caduti di piazza della Loggia e “Casa della memoria” di Brescia
- Fondazione Roberto Franceschi, Milano
- Daniele Biacchessi giornalista e scrittore