venerdì 17 ottobre 2008

Iniziative INSMLI / Novara, Memoriale delal Grande guerra

L’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel VCO “P. Fornara”
e il Centro Novarese di Studi Letterari
con il patrocinio della Regione Piemonte e della Fondazione BPN per il Territorio
in occasione del novantesimo anniversario della prima guerra mondiale
sono lieti di invitare la S.V. alla presentazione del libro
Prigione di trincee
Memoriale inedito della Grande Guerra
di Giuseppe Cuzzoni
a cura di Roberto Leggero
(Interlinea)

che si terrà
Venerdì 17 ottobre alle ore 17
nella sala M. Bonfantini dell’Istituto storico “P. Fornara” ,
a Novara in corso Cavour 15 (secondo piano)

Introdurranno il curatore del libro Roberto Leggero
il direttore dell’Istituto Mauro Begozzi
e il presidente del Centro Roberto Cicala.

Questo libro riporta alla luce un documento di eccezionale valore per la vita quotidiana durante la prima guerra mondiale: è il diario redatto da un soldato italiano, novarese, che può assumere un grande interesse documentario e culturale, anche per un pubblico di giovani, soprattutto in occasione dell’attuale novantesimo anniversario della fine della Grande Guerra (1918). Scrive il curatore: «Affermare che si sa già tutto, che non è interessante la testimonianza d’occasione di chi, come Carlo Cuzzoni, restò silenzioso per tutto il resto della sua lunga vita, significa non comprendere che ascoltare i testimoni oculari restituisce loro dignità e consente al lettore di avanzare nella conoscenza di se stesso».


Giuseppe Cuzzoni. Nato a Grumello al Monte (Bg) il 21 agosto 1896, Giuseppe Cuzzoni si trasferisce ben presto a Mortara al seguito della famiglia. Qui il padre di Giuseppe, Ercole, è stato nominato direttore del consorzio agrario. Solo tre dei sei figli dei coniugi Cuzzoni sopravvivono Maria, Cesare e Giuseppe, mentre altri tre morirono in tenera età. Dopo i primi studi Giuseppe si iscrive ai corsi dell’Istituto Tecnico Mossotti di Novara dove, nel frattempo, la famiglia si è trasferita. Immediatamente dopo il diploma, cioè nel febbraio del 1915, Giuseppe trova impiego presso la Banca Popolare di Novara. Proprio in quell’anno, tuttavia, la classe 1896 viene chiamata alla leva e, il 25 novembre, il diciannovenne Giuseppe parte per Modena per frequentare il corso allievi ufficiali di fanteria; verrà smobilitato cinque anni dopo, il 15 maggio del 1920 dopo 54 mesi di ferma. La sua esperienza di guerra viene descritta nel Memoriale 1915-1918 che, nonostante il titolo, copre un arco temporale un po’ più ampio. Il Memoriale, composto probabilmente nel 1923, rimane inedito e conservato con grande discrezione. La stessa figlia di Giuseppe, Elena, pur essendo a conoscenza dell’esistenza di due quaderni nei quali il padre aveva raccontato la sua esperienza (in forma di “diario” nel primo e come “impressioni liriche” nel secondo), poté leggerli solo poco tempo prima della morte del genitore. Ritornato alla vita civile il tenente Cuzzoni ottiene il suo vecchio impiego presso la Banca Popolare che aveva potuto svolgere solo per pochi mesi nel 1915. Nel 1923, dopo aver frequentato un corso di aggiornamento, Cuzzoni ottiene la promozione a capitano. Nel 1924 si sposa con Maria Rosa Bianchi dalla quale ha due figli, Massimo ed Elena. Durante il periodo fascista Giuseppe Cuzzoni, secondo la testimonianza della figlia, rimane appartato; pur essendo iscritto all’U.N.U.C.I., e pur partecipando assiduamente in divisa da ufficiale dell’esercito alle celebrazioni del 4 novembre, viene richiamato dalle autorità per le sue ripetute assenze al “sabato fascista”. Allo scoppio della guerra viene dichiarato “personale indispensabile” dalla Banca Popolare, cosa che gli consentirà di evitare un nuovo periodo di servizio. Giuseppe Cuzzoni svolgerà per molti anni una attività di volontariato presso la società di San Vincenzo in un periodo nel quale era rara la presenza maschile nelle file dell’associazionismo caritativo cattolico. Nel 1958 ottiene il pensionamento e da allora in poi si dedicherà alla lettura e alla musica classica (la passione per il pianoforte viene ricordata anche nel Memoriale). Nel secondo dopoguerra Giuseppe volle ritornare a vedere i luoghi dove era stato ferito, riportandone un’impressione molto viva. Insignito dei titoli di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e di Cavaliere di Vittorio Veneto, Giuseppe Cuzzoni muore a Novara 22 dicembre 2001.


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