venerdì 2 aprile 2010

Iniziative Italia / Torino, fonti per la storia del presente

2060: CON QUALI FONTI SI FARÀ LA STORIA DEL NOSTRO PRESENTE?
Tecniche, pratiche e scienze sociali a confronto


Torino, 8-9 aprile 2010
Aula Magna G. Agnelli - Politecnico di Torino, C.so Duca degli Abruzzi 24


Convegno di studi promosso dalla Fondazione Telecom Italia
in collaborazione con il Politecnico di Torino e con AIS-Associazione Italiana di Sociologia,
SISSCO-Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea e Cliomedia Officina.
www.fondazionetelecomitalia.it

8 aprile
9,00 Registrazione
9,10 – 9,30 Apertura dei lavori
9,30 – 9,50 I temi del convegno
Relazione introduttiva di
Chiara Ottaviano – Cliomedia Officina

1. SESSIONE
9,50 – 11,10 Seduta plenaria
Archivi digitali. Progetti e pratiche a confronto
Inge Angevaare – Coordinatrice del progetto Netherlands Coalition for Digital Preservation
e
Stefano Vitali – Direttore della Soprintendenza archivistica per l’Emilia Romagna a colloquio con Serge Noiret – Istituto Universitario Europeo e Luca De Biase – Nova-Il Sole 24ore
11,10 – 11,30 Coffee break
11,30 – 13,30 Gruppi di lavoro paralleli

Documenti digitali: cosa conservare, dove e come?
Le collezioni digitali dei depositi istituzionali, Anna Maria Tammaro – Università degli studi di Parma;
Chi conserva e che cosa conservare per la storia d’impresa, Tito Menzani – Università degli studi di Bologna;
Chi conserva e che cosa conservare per la storia dei media, Gabriele Balbi – Università degli studi della Svizzera italiana di Lugano;
Chi conserva e che cosa conservare per la storia economica, Matteo Troilo – Università degli studi di Bologna, sede di Rimini;
L’Archivio centrale dello Stato e i National Archives, Deborah Sorrenti – Dottore di ricerca Università Roma Tre;

Nuove fonti per indagare l’immaginario
Il successo di Facebook e gli “investimenti immaginali”, Valentina Grassi – Dottore di ricerca Università La Sorbonne-Parigi;
La produzione televisiva seriale e la “dimensione immaginale”, Fabio D’Andrea – Università degli studi di Perugia;
Frammenti di fantascienza online e l’immaginazione del futuro, Luca Giuliano – Università degli studi La Sapienza di Roma, Gevisa La Rocca – Università degli studi di Palermo;
Blob: archivio visivo e prefigurazioni, Maria Francesca Martinez Tagliavia – Dottoranda all’EHESS di Parigi.

13,30 – 15,00 Pausa pranzo

2° SESSIONE
15,00 – 16,30 Seduta plenaria

Memorie personali, imprese web e progetti culturali
Paolo Jedlowski – Università degli studi della Calabria e Gabriella Gribaudi – Università degli studi di Napoli Federico II a colloquio con Luca Novarino – Promotore della Banca della Memoria
Camillo Brezzi – Università degli studi di Siena e Direttore scientifico dell’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e Duccio Demetrio – Università degli studi di Milano Bicocca e fondatore della Libera Università dell’autobiografia di Anghiari;
16,30 – 18,30 Gruppi di lavoro paralleli

Ipotesi e pratiche di ricerca: nuove metodologie e strumenti
Cronotopi digitali: analisi di tracce e rappresentazioni visive, Davide Bennato – Università degli studi di Catania;
Il web scientifico e le mediateche digitali, Annalisa Buffardi – Università degli studi Federico II di Napoli;
Le emeroteche allargate: oltre la rassegna stampa, Gennaro Carotenuto – Università degli studi di Macerata;
Workshop fra studiosi, Erika Cellini e Barbara Saracino – Università degli studi di Firenze;
Text Mining per l’organizzazione e l’analisi di grandi quantità di dati, Valentina Pappalardo e Cristiano Tessitore – Dottorandi Università degli studi di Firenze;

Memorie personali, Facebook e dintorni
I primi studi sui social networks sites come traccia del presente, Laura Iannelli – Università degli studi di Sassari;
Tracce di “eventi generazionali” nel web 2.0, Sara Monaci e Simona Tirocchi – Università degli studi di Torino;
I documenti personali su Internet, Laura Arosio – Università degli studi di Milano Bicocca
Eccesso di memoria e archivi instabili, Elisa Soncini – Università Vita-Salute San Raffaele di Milano;
La trasmissione della memoria da Guccini ad Avatar, Enrica Salvatori – Università degli studi di Pisa;

La futura archeologia: artefatti tecnologici, oggetti, rifiuti
Archeologia dei dispositivi ed epistemologia multidisciplinare, Enrico Schirò – Associazione Syzetis, Luca Peretti – Associazione Agenzia del tempo;
I rifiuti del cyberspazio come tracce del presente, Antonio Tursi – Senior Fellow McLuhan Program in Culture and Tehnology, Università di Toronto;
Garbology. L’analisi dei rifiuti, oggetti “nudi”, Pierluigi Musarò – Università degli studi di Bologna;
Supporti tecnologici e fonti mediate, Giuseppina Pellegrino – Università degli studi della Calabria.


9 aprile
3° SESSIONE
9,15 – 9,45
La persistenza della memoria materiale, Lectio magistralis di Vittorio Marchis – Politecnico di Torino;
9,45 – 11,45
La macchina del tempo per studiare il nostro presente
In navigazione lo storico contemporaneo
Tommaso Detti – Università degli studi di Siena
il sociologo
Antonio De Lillo – Università degli studi di Milano-Bicocca
il filosofo
Maurizio Ferraris – Università degli studi di Torino
Coordina
Fabio Di Spirito – Fondazione Telecom Italia
11,45 – 12,00 Coffee break
12,00 – 13,00 Conclusione dei lavori

I TEMI DEL CONVEGNO
Immaginiamo che nel 2060 qualcuno voglia conoscere qualcosa a proposito degli anni che stiamo ora vivendo.
Probabilmente disporrà di certe rappresentazioni sull’inizio del millennio: qualcosa si sarà depositato nella memoria collettiva, vi saranno testimoni; qualcosa saprà grazie all’istruzione che avrà conseguito, qualcos’altro dai media del suo tempo. Ma immaginiamo che sia uno studioso. Su quali fonti si potrà basare la sua ricerca?
Si tratta di un esercizio di immaginazione che riguarda da un lato il futuro e dall’altro il presente.
Per quanto riguarda il futuro, ciò che costituirà “fonte” per lo studioso dipende dalle domande che questi vorrà farsi (le fonti sono tali in relazione a un interesse di ricerca) come anche dalla situazione sociale complessiva in cui si troverà a vivere (regimi totalitari e democrazie, per esempio, invitano a rapporti molto diversi con il passato). Ipotizzando che la situazione complessiva e gli interessi di studio non siano troppo diversi da quelli di oggi, il nostro studioso/a potrà studiare documenti ufficiali, reperti industriali, forme degli edifici, materiali e fonti di energia che oggi utilizziamo; potrà analizzare oggetti d’uso domestico, imballaggi e rifiuti; forse avrà a che fare con le nostre scorie; potrà leggere i testi che pubblichiamo o visionare i nostri telegiornali, vedere i nostri film, ritrovare i nostri giocattoli… Se vorrà investigare le nostre esperienze, potrà forse ritrovare mail e
blog, o diari sparsi tra i file conservati in qualche obsoleta pen drive…
Noi, a proposito di chi è vissuto cinquant’anni fa, disponiamo di una grande quantità di documenti cartacei, da quelli privati (lettere, diari personali, etc) a quelli pubblici (circolari, giornali, pubblicazioni destinate ad ambiti diversi etc). Oggi quei documenti sono spesso sostituiti dalla comunicazione in rete, giacché un’ampia parte delle attività quotidiane (transazioni economiche, lavoro, intrattenimento, comunicazione interpersonale, comunicazioni professionali, pubblicazioni scientifiche, confronto e dibattito politico, attività di ricerca etc.) passa attraverso apparati informatici e telematici con l’uso di programmi rapidamente obsoleti. La nostra è in misura crescente una società in rete.
A questo materiale nato in formato digitale si aggiunge un numero crescente di testi e di documenti analogici (cartacei, immagini fisse e in movimento, libri, film) prodotti e conservati da istituzioni pubbliche e private (archivi e biblioteche) che vengono digitalizzati in modo retrospettivo (meta-fonti) e messi in rete. Un “passato digitalizzato”, di apparente facile accesso, quali inediti problemi pone e potrà porre agli storici di professione e agli altri scienziati sociali? Quale passato stiamo consegnando al nostro futuro? E qual è -e sarà- l’impatto della rete e dei new media del digitale sulla costruzione di discorsi storici pubblici? Con quali implicazioni per il senso comune storico e nei processi di costruzione di memorie condivise?
Infine, un’immensa mole di altri dati e di tracce si depositano dentro e fra i nostri computer. Cosa rimarrà di tutto questo? Grazie a quali attori o istituzioni sarà reperibile? Con quali criteri si potrà operare una selezione?
Le riflessioni che questo convegno intende attivare riguardano sia ciò che intendiamo lasciare ai posteri in quanto “memorabile” sia ciò che lasciamo loro inconsapevolmente. Riguardano dunque i nostri atteggiamenti verso la memoria e verso il futuro, le nostre pratiche di archiviazione dei dati, la fiducia che riponiamo nel futuro e le forme in cui lo immaginiamo (o rifiutiamo di immaginarlo). Ragionare attorno a ciò che potrà costituire una fonte per la ricerca storico-sociale fra cinquant’anni spinge a interrogarci in modi non ovvi sulla nostra forma di vita, sulle tendenze di fondo dei mutamenti in cui siamo coinvolti, ma anche sulle pratiche e sulle metodologie applicate oggi nel mondo dell’innovazione e dell’economia oltre che nella ricerca scientifica nel campo delle scienze sociali.

COMITATO SCIENTIFICO
Fabio Di Spirito – Segretario Generale Fondazione Telecom Italia
Luca De Biase – Caporedattore Nova-Il Sole 24ore
Tommaso Detti – Ordinario di storia contemporanea Università di Siena
Paolo Jedlovski – Ordinario sociologia generale Università della Calabria
Vittorio Marchis – Ordinario di storia delle Scienze e della Tecnica, Politecnico di Torino
Serge Noiret – History Information Specialist, European University Institute, Firenze
Chiara Ottaviano – Cliomedia Officina, Torino

E-mail: convegno-fondazione-telecomitalia@segreteriaeventi.com
Telefono: 331 7521150

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