giovedì 22 maggio 2008

Iniziative INSMLI / Brescia, Trento, Como

Nella storia del Novecento europeo un posto sempre più significativo nell’ambito della ricerca scientifica è occupato, in questi ultimi tempi, dallo studio dei due dopoguerra, segnati da conflitti e sconvolgimenti sinora non adeguatamente indagati, specie per quanto riguarda l’area centro-orientale.
D’altro canto la non conoscenza di queste vicende costituisce un forte handicap rispetto ad un processo di integrazione europea che non può avvenire in assenza dell’intensificarsi dei rapporti culturali e di confronti ravvicinati sugli aspetti più problematici della propria storia e della storia degli Stati che stanno entrando nell’Unione.
L’iniziativa della Fondazione Luigi Micheletti, muovendosi su un terreno di stretto rigore filologico, intende però perseguire altresì più ampie valenze culturali, facendo in modo che gli specialismi alimentino la crescita complessiva del sapere storico.

Le guerre dimenticate

Non stupisce che un noto storico abbia definito “Guerra dei Trent’Anni del XX secolo” il periodo ininterrotto di conflitti che attraversò l’Europa dall’agosto 1914 al maggio 1945.
Se una differenza può essere riscontrata fra la Guerra dei Trent’Anni in senso stretto e i conflitti della prima metà del Novecento, questa si trova nel fatto che, nel XX secolo, le ragioni del confronto non furono religiose ma ideologiche, sulla base di un nuovo paradigma oppositivo, imperniato su conflitti fra opzioni fra loro incompatibili, come rappresentanza parlamentare e Stato autoritario, Stato nazionale e impero sovranazionale e, dopo il 1917, anticomunismo e marxismo nell’accezione più ampia del termine.
Nel periodo di guerre a bassa intensità intercorrente fra i due grandi conflitti mondiali, dalle ceneri degli imperi dei Romanov e degli Asburgo sorsero nuovi Stati, come l’URSS, la Jugoslavia, la Cecoslovacchia, la Polonia e le repubbliche baltiche. Questi nuovi soggetti si trovarono coinvolti in conflitti di lungo periodo, sia fra loro stessi sia contro i “vecchi” Stati. Alcuni esempi sono rappresentati dai conflitti e dalle tensioni sull’appartenenza nazionale italiana o slovena di Trieste dopo il 1918; dal conflitto polacco-lituano per il controllo di Vilna e così via.
Allo scopo di dibattere sui conflitti europei fra 1919 e 1938 dai punti di vista storiografico, sociologico ed antropologico, tracciando così un quadro generale delle “guerre dimenticate” del XX secolo, ci si propone di organizzare una serie di iniziative coordinate dal professor Brunello Mantelli dell’Università di Torino. L’argomento principale del primo di tali seminari saranno le analogie fra tre casi di studio: l’Alta Slesia, la Lituania e la Slovenia.


SEMINARIO
Le guerre dimenticate

venerdì 23 maggio 2008
Sala di lettura Fondazione Luigi Micheletti
Brescia, via Cairoli 9

Programma dei lavori
ore 9


Jugoslavia, Italia e il confine orientale italiano, Marta Verginella, Università di Lubiana, Slovenia.

L’Alta Slesia prima e dopo il plebiscito del 1921, Davide Artico, Università di Breslavia, Polonia.

Autodeterminazione nazionale e guerra nel Novecento: il caso lituano, Ceslovas Laurinavicius, Accademia delle Scienze Lituana, Vilnius, Lituania.

La Gran Bretagna e le repubbliche baltiche, Evgenij Jurevic Sergeev, Accademia delle Scienze Russa, Mosca, Federazione Russa.

L’area baltica e la Slesia nella storia militare ufficiale tedesca degli anni Trenta , Brunello Mantelli, Università di Torino.

L’area baltica e la Slesia nei documenti delle missioni militari italiane, Irene Guerrini e Marco Pluviano, Genova.

Il seminario è aperto al pubblico. Non ci sarà servizio di traduzione simultanea o consecutiva.



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A SESSANT'ANNI DALLO STATUTO D'AUTONOMIA REGIONALE 1948-2008
23 maggio 2008
ore 15.00 - 18.30
Sala Aurora di Palazzo Trentini
via Manci 27, Trento

In seno alle élites intellettuali e politiche italiane, già durante il «risorgimento» nazionale e anche dopo, ad unificazione avvenuta, si era sviluppato un vivace e contrastato dibattito sull'organizzazione del nuovo Stato. Come noto, prevalse la scelta unitaria e accentrata su quella federale, in ragione anche delle profonde differenze di natura economica, sociale e culturale che caratterizzavano i diversi territori della nuova compagine nazionale. In Trentino, la rivendicazione dell'autonomia amministrativa, nel contesto dell'Impero asburgico, aveva animato la lotta politica a partire dagli anni centrali dell'Ottocento. Analoga rivendicazione venne sostenuta, nel secolo successivo, dalla popolazione sudtirolese, dopo le sofferenze patite a causa della politica di forzata assimilazione e snazionalizzazione condotta dal regime fascista, nei confronti dello Stato italiano. Solo dopo la liberazione dal nazifascismo e la rinascita della democrazia in Europa e in Italia, fu possibile ricostruire un'organizzazione dello Stato fondata sul rispetto delle minoranze e sul riconoscimento delle autonomie e peculiarità storiche dei territori, così come sancito nella carta costituzionale repubblicana.
La ricorrenza del sessantesimo anniversario dell'approvazione dello statuto di autonomia speciale della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol (denominazione ufficiale introdotta dalla riforma del Titolo V della Costituzione della Repubblica italiana) fornisce l'occasione per inserire questo avvenimento non solo nel contesto dei dibattiti e delle scelte politiche dell'Assemblea Costituente, ma anche nel quadro della più ampia questione regionale nella storia dell'Italia unita. Così come di riflettere sul contributo che le regioni storiche possono fornire, oggi, al processo di costruzione politica, che è anche di elaborazione culturale, dell'Europa.

PROGRAMMA:
Ore 15.00 Saluto del Presidente del Consiglio provinciale Dario Pallaoro
Introduce e presiede Patrizia Marchesoni
Ore 15.30 Luigi Blanco Regionalismo e regionalizzazione nella storia d'Italia
Ore 16.00 Paolo Pombeni La questione regionale alla Costituente
Ore 16.30 Pausa
Ore 16.45 Giuseppe Ferrandi Il laboratorio trentino dell'autonomia 1945-1948
Ore 17.15 Lorenzo Gardumi Fare politica: i comunisti trentini e l'autonomia
Ore 17.45 Christoph Hartung von Hartungen Tra autodeterminazione e realpolitik: i sudtirolesi difronte all'autonomia
Intervento conclusivo mons. Iginio Rogger
Segreteria organizzativa: Lorenzo Gardumi e Valentina Bergonzi

Per informazioni: Fondazione Museo storico del Trentino
via Torre d'Augusto, 4
Telefono 0461.230482 Fax 0461.237418

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ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA PIER AMATO PERRETTA
via Brambilla, 39 - 22100 Como - tel./fax 031.306970
Associato all'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia

QUANDO PIOVEVANO BOMBE
Incontro 23 maggio 2008 ore 17.00

introduzione Augusto Cantaluppi, ricercatore Associazione italiana volontari di Spagna (Aicvas), I volontari antifascisti comaschi alla guerra di Spagna
Renato Simoni, Fondazione Pellegrini-Canevascini di Bellinzona, I combattenti svizzeri e ticinesi in difesa della Repubblica di Spagna
Antonio Barberini, Centro Buonarroti, I bombardamenti sulle popolazioni civili
Antonio Vanzulli, Istituto di storia contemporanea Perretta, Attività dell' aviazione italiana nella guerra civile spagnola
La mostra Quando piovevano bombe restera visitabile fino al 29 maggio 2008 negli orari di apertura della Biblioteca Comunale

Info: Istituto di Storia Contemporanea "P.A. Perretta" tel. 031 306970 isc-como@isc-como.org

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